Grazie Presidente (Da una posesia scritta da una mamma di un giocatore del Bettini nel 1986)
in un mondo che avvolge
come giudice impietoso,
nelle sue nere spire
la dolcezza del mondo,
che perde nei suoi gelidi meandri
i veri valori della vita
appare, come un naufrago esausto,
la viva luce della speranza.
Questa speranza che troppe volte
ci è stata reclusa
ora è lì,
in quei campi,
tra quel sudore,
tra quelle corse, in quel dolce batticuore
che sempre, inesorabilmente,
ci rende uniti,
pronti a lottare per un ideale,
che finalmente ci fa sentire liberi,
indomiti eppur domati,
palpitanti eppur sereni.
Com’è dolce
poter gridare quel nome,
com’è caldo quell’abbraccio
che emana dagli occhi velati
di commozione,
è così vivo, così reale
da sentirlo palpabile nell’aria,
da trasmettersi in essi
per dargli tutto il nostro coraggio,
la nostra forza,
la nostra speranza.
Tutto si perde, si dimentica,
in quel verde prato,
in quell’affannarsi,
nel dare sempre col cuore
il meglio di se stessi.
Questi sentimenti fino
Ad ora sconosciuti
si sono incisi in noi
con il marchio indelebile dell’amore.
E Lei, come il più bianco vessillo,
è il simbolo di questa fede,
è l’essenza stessa di essa.
Grazie Presidente,
grazie per queste meravigliose sensazioni,
per averci ammesso in questa sua grande famiglia,
per poter far parte di essa,
per poter dire sempre e con orgoglio:
Forza Bettini
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